16 aprile 2014

The Sound Of Music - NY part 3

Buongiorno Stelline,
Ecco la terza e ultima parte del racconto riguardo a New York, il post riguardante il viaggio di rientro ve lo risparmio perche' sicuramente uscirebbe di una pallosita' estrema.
L'ultima giornata a New York e' iniziata presto, alle 6 del mattino ero gia' sveglia e pronta per partire per un nuovo tour.
Non tutti pero' la pensavano come me e cosi' ho dovuto aspettare un'ora che tutti fossero pronti, visto che non avevo voglia di svegliare le mie compagne di stanza e che ormai ero troppo sveglia sono andata in Times Square e mi sono presa un Frappuccino in uno Starbucks che era vuoto vuotissimo o.o mai visto uno Starbucks cosi' vuoto.
Ho fatto un giretto da Bella Vita Trattoria Italiana, dove il proprietario voleva offrirmi un lavoro come cameriera e poi sono tornata in Hotel.
Le ragazze non erano pronte ( e te pareva) ma Dallas ed Ema lo erano e quindi avevo per lo meno qualcuno con cui parlare.
Mentre aspettavamo l'ascensore abbiamo fatto dei selfie idioti, potete trovarli su Facebook, sono uno piu' senza senso dell'altro ma chissenefrega.
Dopo un'ora finalmente le ragazze erano pronte, abbiamo preso la metropolitana e siamo andate a Central Park.
Central Park mi e' piaciuto moltissimo, c'erano moltissime carrozze con i cavalli, Newyorkesi che facevano jogging con i cani, ma la cosa piu' bella erano gli scoiattoli che sono come i piccioni di New York, ho dato da mangiare ad uno ed e' stato bellissimo.
Siamo passati davanti al museo che era chiuso vista l'ora e allo zoo.
Dopo il giretto a Central Park abbiamo fatto una sosta da Starbucks che io ho evitato altrimenti sarei diventata una bomba sprizzante alla caffeina e abbiamo preso la metro per andare a vedere la Statua della liberta'.
Non abbiamo potuto prendere il battello per andare a vederla perche' sarebbe uscita una gita troppo lunga, fa niente se dopo abbiamo passato un'ora da H&M, per vedere la Statua della Liberta' che sta solo a NY non c'era abbastanza tempo.
Questa cosa mi ha fatto salire il nazismo e l'ho ripetuta per tutta la giornata.
Siamo stati in un paio di negozi di Souvenir, dove ho comprato le cartoline costo 10 centesimi ma alle quali serviva un francobolo da 2.30 (NAZISMO) e un paio di magliette di quelle I LOVE NY.
Tornando all'hotel mi sono fermata dal CAKE BOSS COFFEE SHOP dove vendevano tutti i prodotti provenienti dalla pasticceria da Carlo, io ho preso una NY Cheesecake perche' sognavo di provarne una vera a NY, e' stato il mio pranzo e ne e' davvero valsa la pena.
Siamo tornati all'hotel e abbiamo avuto un rehersal piu' corto rispetto al solito, per fortuna perche' stavo davvero dormendo in piedi e nemmeno un espresso napoletano doc mi avrebbe salvato.
New York e' la citta' che non dorme mai, si credo di averlo appurato.
Il rehersal e' stato piu' corto perche' ne avremmo avuto un altro a Carnegie Hall, quindi no non ci hanno fatto un favore.
Abbiamo avuto un paio di ore libere per prepararci e poi ci siamo incamminati verso Carnegie Hall per il concerto.
Visto che non tutti sono dei musi fanatici ecco la spiegazione di che diamine e' Carnegie Hall.

La Carnegie Hall è uno dei luoghi più importanti della musica classica e leggera a livello mondiale. Situata a New York nella 7th Avenue, fu costruita nel 1890 dal filantropo Andrew Carnegie.

Io conoscevo questo luogo prima della gita, voci che ammiro hanno avuto l'onore di cantare qua e quindi non vi dico quanto fossi emozionata.
Moltissime persone hanno detto che alla fine non era chissa' cosa, perche' non hanno cantato un solo ma erano in un coro, sinceramente non mi interessa, l'armonia in un coro non si fa da sola, ogni voce e' importante, e quindi non mi interessa se non ho cantato un solo o non c'era il mio nome sul poster all'ingresso, io ho cantato a Carnegie Hall, ho cantato al mio meglio, e' stata un'esperienza che non dimentichero' mai nella mia vita.
Ho sempre cantato in un coro ma nessuno mi aveva mai valorizzato, molte volte si basavano sul mio tono di voce e mi sbattevano nei contralti senza neanche sentirmi cantare, cari direttori ignoranti per essere una soprano non c'e' sempre bisogno di avere una voce acuta che trapana le orecchie, se ne puo' avere una calda e potente.
Finito il nostro concerto siamo andati sul balconcino e abbiamo assistito alla seconda parte che e' stata noiosissima perche' era tutta orchestrale, molti di noi si sono addormentati e sono stati svegliati dallo staff.
La cosa bella e' che lo staff ci regalava scatole e scatole di Ricola, in America non le avevo mai viste prima d'ora e le ho sempre amate, quindi mi ci sono fiondata.
Tornati in hotel per il resto della serata siamo stati svegli a raccontare cavolate, non potevo credere che questa esperienza fosse gia' giunta al termine e dopo 3 giorni in una citta' fantastica come NY non avevo decisamente voglia di tornare a Casper.
Devo dire che questa esperienza mi ha fatto capire che io lontana da una metropoli non potrei mai vivere, molte persone odiano il traffico l'affollamento, l'inquinamento luminoso, ma io no, certo non li amo, ma quando mi trovo nel cuore di Milano Roma o New York mi sento viva.
Io vengo da Bergamo che non e' nulla di che, ma vi assicuro che e' cento volte piu' viva di Casper, forse perche' le citta' italiane hanno il centro dove tutta la vita si svolge e quelle americane no.
Ora che ci penso a Casper non esiste nemmeno una piazza, non so quelle piazzone dove mettono le bancarelle, dove organizzano le feste, dove i bambini si ritrovano a giocare in bicicletta.
Questo riflette la societa' americana che lo stare insieme non ha idea di cosa sia, che preferisce stare da sola per il resto delle volte.
Ok finiamola con questi paragoni socio-urbanistici, non hanno una piazza perche' non sanno dove metterla pace e amen.
Questa e' stata la mia NY trip, un'esperienza che portero' sempre nel cuore, una magia che ha reso questo anno all'estero assolutamente indimenticabile
Splendete Stelle del Cielo
Giulia 



Nessun commento:

Posta un commento