1 settembre 2014

Mi apro alla chiusura...

Buongiorno Stelline!
E' passato talmente tanto tempo da quando ho scritto un post su questo blog che quasi non ricordo nemmeno piu' come si faccia, mi sono immaginata moltissime volte davanti a questo schermo, tentando di scrivere questo post, l'ultimo post.
Sono successe un sacco di cose da quando ho scritto l'ultima volta, e se dovessi recuperare tutto ci vorrebbe una marea di tempo, e verserei lacrime che non credo nemmeno di avere.
Iniziamo dalla base, sto scrivendo questo post dall'Italia, da casa mia, una casa che ho rivisto prima del tempo destinato al mio ritorno ma che nonostante tutto sapeva di dolce, sapeva di amore sapeva di casa.
La storia del mio ritorno inizia il 4 Maggio, giorno del mio 19esimo compleanno, e' stato un giorno bruttissimo, ma vi tralascio i dettagli, la mattina avevo fatto Skype con i miei genitori, ero felice, ma poi arrivo' la stangata.
Ho chiesto a mia madre come stesse mio padre, la sua risposta non era che una delle sue solite risposte, bene, ma ecco che spunta un ma: "il papa' sta bene ma martedi' vengono quelli dell'hospis".
HOSPIS una parola una semplice parola che in inglese non ha neanche bisogno di traduzione, una parola che detta in Italia o in America aveva sempre attorno quell'alone di paura e sconforto.
Ho avuto un compleanno terribile con il costante pensiero che qualcosa sarebbe successo, che non ce l'avrei fatta, che mio padre non l'avrei piu' rivisto.
Ho avuto una marea di problemi, con la coordinatrice soprattutto, che per fortuna non vedro' mai piu', perche' anche se non e' mai arrivata ad ammetterlo io le ero sempre stata antipatica e proprio non mi sopportava, soprattutto per il fatto che la lingua tra i denti non fossi proprio capace di tenerla.
Ho parlato con la Counsellor, con Ef, con la mia hfamily con la mia coordinatrice, con il preside della scuola, tutti mi dicevano la stessa cosa: TORNA A CASA.
Ho accettato, una scelta difficile, una scelta dura, ho stretto forte i denti e mercoledi' avevo in mano un biglietto aereo, il sabato sarei ritornata a casa.
Quella sera ho chiamato i miei genitori, una telefonata orrenda, mi sono sentita dire di tutto, avevo il cuore a pezzi, ho pianto pianto e pianto, non ho fatto altro per tutta la notte, finita la telefonata ho dovuta fare i bagagli e lasciare la casa della mia hfamily, quella cameretta che per 4 mesi era diventata il mio piccolo mondo, ho dovuto salutare mia sorella, che mi manca un sacco e con la quale avrei voluto passare molto piu' tempo.
Sono andata a casa della mia coordinatrice, ho lasciato le valigie intatte, non ho toccato quasi nulla, ho tolto i vestiti che avrei usato il giorno dopo per andare a scuola, il mio ultimo giorno di scuola, e poi sono andata a dormire, soffocando in un cuscino le lacrime di un anno che non avrei dovuto finire in quella maniera.
La mattina mi sono svegliata sono andata a scuola, sono andata nel counselling office, ho consegnato il mio computer, i miei libri e mi hanno dato un foglio che avrei dovuto far firmare ai miei insegnanti per il checkout da scuola.
Sono stata dal mio profe di storia per primo, ho pianto davanti a lui benche' non fossi tanto triste di non vederlo mai piu', gli ho dovuto spiegare tutto, e ha pianto insieme a me, mi ha abbracciato e mi ha detto:
Giulia, sei una tosta, ti daro' un batti cinque americano,perche' ci rivedremo presto.
Dopo di lui sono stata dalla mia profe di Psicologia, la mia professoressa preferita dopo G, abbiamo pianto insieme, non voleva crederci, sapeva che un giorno me ne sarei tornata a casa, ma si aspettava che il mio ritorno sarebbe stato diverso da quello che stavo per affrontare:
Giulia, sei stata un dono per l'America, sei stata un dono per questa scuola ma soprattutto lo sei stata per me, sono cosi' felice che tu abbia deciso di essere una mia studente, perche' non avrei mai potuto avere un regalo piu' bello da Dio.
E' stato l'addio piu' brutto, non riuscivo a smettere di piangere, Strube sara' sempre nel mio cuore.
Nessuno dei miei amici se non quelli piu' stretti non sapeva nulla, quando ho dovuto salutare Aurora e Ashton e' stato straziante, Ema non voleva andarsene, anche se sapeva che sicuramente ci saremmo visti.
Il mio ultimo giorno di scuola e' finito dove era iniziato, nella Choir room, ma stavolta con la presenza di due ragazze importantissime, Ashton e la mia Aurorina, e' suonata l'ultima campanella ed io dovevo tornare a casa a malincuore.
Arrivata a casa ho spedito l'unica scatola che nella valigia non era riuscita ad entrare, ho speso un capitale, ma e' arrivata prima quella scatola di me oserei dire.
Abbiamo cenato fuori da Olive Garden, con il pensiero che sarebbe stata l'ultima volta che mangiavo del finto italiano.
La mattina dopo la mia ultima notte in america mi sono vestita stile omino Michelin e a mezzogiorno ho lasciato Casper, ho pianto, ma non mi sono resa veramente conto che stavo lasciando l'America fino a quando non ho lasciato Denver, all'aeroporto sono venute Michele e la mia coordinatrice e fine, avrei voluto un addio diverso, ma questo e' quello che mi sono beccata.
Un volo normale, ho volato bene, viva l'eccellenza tedesca di Lufthansa, penso che mi abbiano guardato malissimo quando ho annusato il pane per 15 minuti, mi sono guardata the wolf of wall street e 12 anni schiavo, rigorosamente in inglese, ormai un film in italiano non riesco minimamente a seguirlo senza notare  che le labbra degli attori dicano tutt'altro rispetto al doppiaggio.
Sono arrivata a Malpensa, con addosso il piumino d'oca e la coperta di pile, tutti mi guardavano, d'altronde a Milano c'erano 30 gradi all'ombra mentre io sono partita con la neve.
All'aeroporto c'era mia mamma e mio fratello con i miei cani, vederli tutti e' stata un gioia immensa, il mio altro fratello era a NY city, il suo obiettivo era quello di farmi una sorpresa per la Graduation, purtroppo le cose sono andate diversamente.
Sono arrivata a casa, ho aperto la porta,volevo vedere mio padre, volevo abbracciarlo, perche' sapevo che nonostante fosse tanto arrabbiato con me sarebbe stato felice di ricevermi ma  la casa era vuota, un silenzio che parlava da solo.
Mi sono seduta sul divano, mia madre mi ha guardato negli occhi dicendomi Giulia devo dirti una cosa...non l'ho fatta finire, l'avevo capito da sola....
A Casper nel Wyoming Usa Giulia Rocchi si diplomava con il massimo dei voti alla Natrona County High School, a Seriate Italia, un uomo esalava l'ultimo respiro.
Ho visto mio padre dopo un anno, mentre dormiva e chissa' che sognava,spero che sia stato anche lui in America, e abbia girato il mondo, un sogno che aveva sempre avuto e che non era mai riuscito a realizzare.
Il ritorno e' stato duro, ma casa era il giusto posto dove dovessi essere in quel momento perche' la mia famiglia aveva bisogno di me in quel momento nonostante l'America mi manchi anche a distanza di 4 mesi ripeto la stessa cosa, questo e' il posto giusto per me ora, forse non lo sara' piu' in futuro ma e' dove devo essere ora.
Ho dato l'esame integrativo a fine giugno, quasi obbligata da dei professori che mi hanno tenuta dentro 1 ora e mezza e non si sono proprio risparmiati nulla, nemmeno la decenza di avvisarmi per tempo visto che la data me l'hanno comunicata 3 giorni prima -.- lasciamo perdere va.
Ho avuto una bella estate, anche se ha piovuto per la maggior parte del tempo e dopo10 mesi di inverno che al confronto quelli di Frozen stavano ai tropici una bella estate a 50 gradi mi sarebbe anche piaciuta ma vabbe' dettagli.
ho fatto una sorpresa ad Ema raggiungendolo a Roma quando e' arrivato in Italia e abbiamo passato insieme 5 giorni splendidi, mi manca troppo <3 p="">Sono stata in Croazia e Bosnia con i miei amici, mi sono divertita, abbiamo riso scherzato e ballato, ho iniziato a studiare per la patente e forse prima di novembre dovrei averla in mano, maledetta motorizzazione che chiude un mese ad agosto.
Mi sono messa a dieta ed ho perso quasi 10 kg ritrovando una forma perduta che forse non avevo neanche mai avuto ma fa nulla.
Ora sono pronta ad iniziare la 5 superiore, un bel diploma e poi si vedra' ho ancora una bella vita davanti! :)
Non volevo che questo fosse un mega post strappalacrime e quindi finira' come deve finire
Questo anno e' stata l'esperienza migliore della mia vita, e' stata dura, ho pianto ma ho anche riso tanto, mi e' stato regalato un sogno che ho sfruttato fino alla fine.
Grazie ai miei genitori, ai miei amici e a voi che avete seguito questo blog.
Splendete stelle del Cielo
Giulia

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